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Nel Settecentenario della morte del Sommo Poeta, un tour multidisciplinare ne segue le orme alla scoperta di luoghi-icona, tesori d’arte e del sapere, che riverberano l’orizzonte visivo e culturale della Commedia fra Verona e Ravenna, ultimo “refugio” dove riposano le sue contese spoglie. Nelle due città Patrimonio Unesco, storia, luoghi, monumenti e rarità bibliografiche, suggellati da mostre-evento, inediti studi e riletture, riflettono trasversalmente nel tempo l’epoca dantesca e il pensiero di colui che ha trasmesso la nostra lingua e un patrimonio di valori più che mai vivi per la contemporaneità.

Con la storica dell’arte Maria Grazia Imarisio
Architetto, docente di storia dell’arte nei licei e poi all’Università degli Studi di Torino. Studiosa di archivi antichi e autrice di svariati volumi di arte e architettura, saggi su La Stampa, Il Giornale dell’Arte e altre importanti testate di settore. Relatore in molti convegni, conferenze e corsi in sedi prestigiose a Torino e in varie località del Piemonte, a Parma, Milano e Venezia, dove ha curato diverse mostre e cataloghi d’arte e architettura. Da oltre trent’anni crea e guida itinerari culturali con la stessa passione e amore per la tutela dei luoghi che da sempre l’hanno spinta a viaggiare per scoprire nuove mete da conoscere e valorizzare.

HIGHLIGHTS
-Biblioteca Capitolare di Verona, la più antica al mondo, frequentata anche da Dante, che custodisce alcune fra le più preziose copie manoscritte della Commedia.
-Luoghi e siti d’arte che esemplificano in un’ottica inedita come oro e riflessi dei mosaici ravennati si rispecchino nelle luci e nel fascino del Paradiso, i monumenti romani traducano in pietra il sogno politico di Dante e le antiche chiese ne abbiano celato per secoli l’effigie.
-Centro dantesco francescano di Ravenna, fondato per “mettere a contatto con Dante vivo”, una collezione unica dedicata all’interpretazione artistica del pensiero e dell’opera del Sommo Poeta.

 

PROGRAMMA DI VIAGGIO

Mercoledì 27 ottobre, 2021
Ore 7,30 – Ritrovo dei partecipanti in piazza Carlo Felice, angolo corso Vittorio Emanuele II (fronte negozio Decathlon). Partenza in pullman privato, arrivo a VERONA, iniziale meta di Dante dopo l’esilio da Firenze: «Lo primo tuo refugio e ‘l primo ostello / sarà la cortesia del gran Lombardo», come profetizza il suo avo Cacciaguida nel Paradiso, preannunciando il confino e l’ospitalità a inizio ‘300 presso Bartolomeo Della Scala, Signore della città. L’esule Dante abitò poi nel capoluogo scaligero negli anni antecedenti il 1318, sotto la signoria di Cangrande, fratello minore di Bartolomeo.
Sede della mostra diffusa Dante a Verona 1321-2021, la città tutta, nel suo tessuto urbano, nelle emergenze architettoniche civili e religiose, nelle preziose testimonianze artistiche e documentarie evoca l’epoca dantesca, invitando a percorrere le stesse strade, entrare nei palazzi e nelle chiese, osservare le immagini d’arte che, oltre settecento anni fa, il Poeta esiliato ammirò mentre scriveva parte del Paradiso. Fra gli spazi espositivi, il Chiostro romanico della cenobitica Basilica di San Zeno Maggiore che, «sotto lo ‘mperio del buon Barbarossa», ebbe come abate l’accidioso Gherardo, pretesto per stigmatizzare nel Purgatorio il contegno immorale e iniquo del suo successore Giuseppe Della Scala, «mal del corpo intero e de la mente peggio e che mal nacque». Gioiello affrescato romanico-gotico d’ascendenza lombardo-emiliana, la chiesa custodisce grandi tesori d’arte, primo fra tutti la Pala di San Zeno del Mantegna.

Tempo a disposizione per pranzo libero a Verona.

Oltre l’Adige, cagione della gran «ruina» citata nell’Inferno, è Porta Borsari, sito dell’antico palio del Drappo Verde, ai cui vincitori Dante paragona Brunetto Latini: «Poi si rivolse, e parve di coloro / che corrono a Verona il drappo verde» (Inferno). Sul cardo massimo, cuore d’una romanità che alimentò il sogno politico dantesco, si erge la facciata dicotomica di San Fermo Maggiore, rarità per il gotico francescano oltralpino della chiesa superiore, incompiuta all’arrivo del Poeta in città. Legato al santo d’Assisi, Dante amò questo luogo, che nel transetto serba le sepolture Alighieri. «Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, / Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura» (Purgatorio) è allusione ai disastri delle lotte di fazione in Italia, legate da un filo sottile alla ghibellina Casa di Romeo e al balcone della Casa di Giulietta, che riportavano il Poeta alla triste realtà presente. Non a caso, nel Monumento a Dante in Piazza dei Signori il suo sguardo è rivolto ai Palazzi Scaligeri, dov’era invece la speranza nel futuro. Qui egli dimorò al servizio di Cangrande, amico fraterno, cui dedica il Paradiso. Le «faville de la sua virtute» sono impresse nella splendida arca pensile trecentesca della millenaria e Templare Chiesa di Santa Maria Antica, cappella privata Della Scala di straordinaria e delicata bellezza. A lato sono le Arche Scaligere, scenografico sepolcro gotico dalle elaborate sculture equestri che si levano verso il cielo come un torneo pietrificato.

Assegnazione delle camere riservate in hotel, cena di benvenuto e pernottamento a Verona.

Giovedì 28 ottobre, 2021
Prima colazione in hotel. Tra i più significativi siti danteschi di VERONA, risalta la Basilica di Sant’Anastasia, magistrale scrigno gotico di arte e fede, custode del laico e cortese San Giorgio e la principessa di Pisanello e di un’effige del Sommo Poeta, rivenuta dov’era il primo sepolcro Alighieri. Emblema della politica scaligera, la chiesa esprime il potere religioso dei seguaci di San Domenico, «l’amoroso drudo / de la fede cristiana» (Paradiso). Altri ritratti di Dante sono da poco emersi in San Fermo e nella Chiesa di San Giorgetto, primo oratorio domenicano, dall’esterno imperlato di arche marmoree e l’interno fulgida galleria di affreschi trecenteschi. A pochi passi era la casa di Pietro, secondogenito di Dante, lucido esegeta dell’opera paterna e amico di Petrarca, che incontrava nel chiostro e palazzo canonicale, sede della Biblioteca Capitolare, emanazione dello «Scriptorium» del V secolo. La biblioteca più antica al mondo, “Regina delle collezioni ecclesiastiche”, vanta raccolte rarissime e preziose, fra cui le Istruzioni di Gaio e un’edizione del De Civitate Dei di Sant’Agostino, «de’ primi scalzi poverelli», che Dante incontra nel Paradiso. La ricchezza delle sue collezioni resero sin dal ‘200 la Capitolare un monumento al sapere, frequentato anche dal Sommo Poeta, delle cui opere custodisce alcune tra le più antiche copie manoscritte ed edizioni esistenti, talora illustrate, e la prima stampa della Commedia nella quale appare nel titolo l’aggettivo “divina”.

Tempo a disposizione per pranzo libero a Verona.

Contigua alla Capitolare è la romanica Chiesa Rettoria di Sant’Elena, dove Dante espose nel 1320 la celebre Quaestio de aqua et terra. All’epoca il Sommo Poeta viveva da due anni a Ravenna e, superata Santa Maria Matricolare per entrare in Sant’Elena, deve aver rivissuto la visione degli antichi camminando sui resti della prima basilica paleocristiana di Verona, eretta su preesistenze romane. In nessun’altra città del nord Italia egli avrebbe potuto vedere tradotto in pietra tanto compiutamente lo spirito dell’antica Roma e, insieme, il sogno politico di un nuovo impero portatore di pace e giustizia, idealmente riflesso oltre il Ponte di pietra, nello scenografico fondale del Colle di San Pietro, col superbo Teatro romano e il tempio soprastante, in un contesto ambientale decantato da Vasari per la sua unicità. Passeggiata sino a Piazza delle Erbe, in epoca romana occupata dal Foro e oggi oasi di grande fascino, in cui palazzi, torri e statue di varie epoche creano un collage stratificato armonioso e unico. Fra gli edifici a cornice, emerge il Palazzo della Ragione, luogo cruciale della città che concentra storici segni visivi, come la Scala della Ragione, gioiello tardogotico di rara bellezza nel Cortile del Mercato Vecchio, e la Torre dei Lamberti del 1172, la più alta fra le diverse torri di Verona, che poterono ispirare il purgatoriale: «lascia dir le genti: / sta come torre ferma, che non crolla»; alla sua sommità (ascensore) il panorama è incomparabile.

Cena e pernottamento in hotel a Verona.

Venerdì 29 ottobre, 2021
Prima colazione in hotel. Partenza in pullman per RAVENNA. Nel 1318, Dante lasciava Verona sulle ali dell’aquila scaligera per volare sull’aquila polentana a Ravenna, «dove ‘l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui» (Inferno), riprovando nell’ultimo suo rifugio «come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro calle / lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale». Durante le missioni per conto di Cangrande, il Poeta aveva conosciuto Guido Novello da Polenta, signore di Ravenna, che lo volle presso di sé. Uomo di pace, legato a letterati e artisti, studioso e rimatore, il Polentano ammirava Dante e gli offrì protezione e una casa dove abitare con moglie e figli. Come in tutte le località in cui il Sommo Poeta visse, anche qui l’intera città e i suoi dintorni sono stati l’orizzonte visivo e culturale nella “Enciclopedia Umana” che è la Commedia. Tuttora i passi di Dante e i suoi versi risuonano in molti luoghi ravennati, delineando un itinerario d’intense suggestioni, a iniziare dal tracciato del Padenna, antica via d’acqua orlata da gran parte delle 90 abitazioni dei Polentani, fra cui le plausibili case di Guido e degli Alighieri, a margine della “Zona del silenzio”. Qui, nel complesso monumentale degli Antichi chiostri francescani, il nuovissimo Museo Dante presenta tra l’altro documenti, reperti ed effigi del Poeta che inviano alla descrizione di Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante.

Tempo a disposizione per pranzo libero a Ravenna.

Nel Quadrarco di Braccioforte, cortile fortezza che accolse i resti mortali di Dante, tredici rintocchi evocano all’imbrunire il giorno della sua morte e il noto: «Era già l’ora che volge il disio / ai navicanti e ‘ntenerisce il core». Le esequie del Poeta si tennero presso la cripta pavimentata a mosaico, oggi adacquata, della solenne e semplice Basilica di San Francesco, eternando il già profondo legame col santo d’Assisi, «la cui mirabil vita / meglio in gloria del ciel si canterebbe», (Paradiso). A suggello, fu addossata agli antichi chiostri francescani l’urna lapidea con la salma di Dante, oggetto di segrete traslazioni mosse dall’affetto dei frati, sino al fortuito rinvenimento nel 1875, quando fu deposta nel tempietto neoclassico che la custodisce, dove a sera si tiene la toccante “lettura perpetua”. «Accanto alla Tomba di Dante, che mette a contatto con Dante morto, volevo creare un centro dantesco che mettesse a contatto con Dante vivo […] volevo unire Sepolcro glorioso e Centro Dantesco con gli scritti del Poeta che ancora lanciano messaggi all’umanità. Così il Centro Dantesco avrebbe dato voce ad un sepolcro», spiegò padre Ragazzini all’inaugurazione dell’Ente ecclesiastico, custode della biblioteca specialistica dantesca, ricca di circa 18.600 pezzi tra codici, incunaboli, edizioni a stampa, e di una preziosa collezione dedicata all’interpretazione artistica del pensiero e dell’opera del Poeta.

Assegnazione delle camere riservate in hotel, cena libera e pernottamento a Ravenna.

Sabato 30 ottobre 2021
Prima colazione in hotel. Partenza in pullman per l’antica Civitas Classis, importante centro portuale e commerciale augusteo, entrato nel IX secolo in una spirale di abbandono. Tesoro che ne esprime lo splendore, la Basilica di Sant’Apollinare in Classe esemplifica come l’oro e i riflessi dei mosaici ravennati possano riverberarsi nelle luci e nel fascino del Paradiso, dove appare il grande disco absidale dal cielo trapuntato di 99 stelle d’oro e una croce gemmata con Cristo al centro: «Qui vince la memoria mia lo ‘ngegno; / ché quella croce lampeggiava Cristo». Le emozioni delle passeggiate del Poeta nella foresta costiera sono trasposte nella selva incantevole del Paradiso terrestre, in cui si configura la Pineta di Classe col querceto e la gradevole brezza: «Tal qual di ramo in ramo si raccoglie / per la pineta in su ‘l lito di Chiassi, / quand’Eolo scilocco fuor discioglie» (Purgatorio). Rientrando in città, a Borgo San Rocco, la Casa di Francesca da Polenta evoca il tragico amore fra la giovane e Paolo Malatesta e il celeberrimo «Amor, ch’a nullo amato amar perdona» (Inferno), che li lega teneramente per l’eternità. Nel cuore di un giardino, il Battistero Neoniano è un unicum di mosaici, sculture e marmi, inno alla vita eterna e alla Grazia divina redentrice e salvifica, che ispirò le corone di dodici anime nel gruppo di beati intorno a Dante e Beatrice: «Io vidi più folgór vivi e vincenti / far di noi centro e di sé far corona, / più dolci in voce che in vista lucenti» (Paradiso).

Tempo a disposizione per pranzo libero a Ravenna.

Esprimono l’attualità del Sommo Poeta e della Commedia le molte opere di Street art ravennati, fra le quali emerge il grande volto di Dante dai forti contrasti cromatici creato da Eduardo Kobra. A breve distanza, Palazzo Traversari è fra i più antichi della città e documenta un fatale passato di ascesa, caduta ed estinzione: «la casa Traversara e li Anastagi / (e l’una gente e l’altra è diretata)» (Purgatorio). Citati fra i romagnoli virtuosi, i Traversari erano una nobile casata vicina al Poeta che, indebolitasi, permise ai Polentani d’imporsi a Ravenna. L’autentica magia di un luogo unico al mondo si coglie appieno nella Basilica di San Vitale dove, nel trionfo musivo d’oro e smeraldo, tutto si eleva al mistero divino che vede Geremia come alter-ego di Dante, la divinità una e trina nelle «circulazioni» del monogramma di Cristo e Giustiniano col volto nel grande nimbo, unione di due onori: «Cesare fui e son Iustinïano […] sopra la qual doppio lume s’addua» (Paradiso). La tensione nell’elevatio trova forte ispirazione nel vicino Mausoleo di Galla Placidia, in cui coltri di stelle avvolgono in un abbraccio consolatorio l’esperienza funeraria dell’anima. Nel sacello, appendice della Chiesa di Santa Croce un tempo adorna di mosaici, Dante deve aver sperimentato lo slancio verso la luce siderea in cui gli occhi possono riflettersi alla fine del viaggio, «sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle» (Paradiso).

Cena di arrivederci e pernottamento in hotel a Ravenna.

Domenica 31 ottobre 2021
Prima colazione in hotel. Passeggiata sino al Convento di Santo Stefano degli Ulivi, dove col nome di suor Beatrice fu monaca Antonia, figlia di Dante. Sull’antica Platea Maior, la placidiana Basilica di San Giovanni Evangelista conserva la cappella di Lamberto da Polenta, effigiato con la famiglia, e lacerti musivi duecenteschi raffiguranti corti, dame e cavalieri, animali fantastici e grotteschi, come la «lonza leggera» e la lupa «che di tutte bràme / sembiava carca nella sua magrezza» (Inferno), riferibili alle tre fiere. Oltre le «sacrosante vergini» del Purgatorio in solenne corteo mistico e la simmetrica processione dei «ventiquattro seniori biancovestiti», nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, scrigno di preziose gemme e oro, è l’immagine di Cristo-re a potenziare la riflessione di Dante sulla dimensione trinitaria e cristologica. Superato il Palazzo di Teodorico, si staglia nel verde la lateranense Basilica di Santa Maria in Porto, qui trasferita da fuori le mura con la sua miracolosa Madonna Greca, citata nel Paradiso: «la casa / di Nostra Donna in sul lito Adriano». Nella Commedia la figura di Maria è un costante filo conduttore: è a lei che Dante assegna il rilievo maggiore nelle tre le cantiche. Nell’annesso splendido monastero ha sede il MAR, che fra l’altro accoglie il famoso gisant a Guidarello Guidarelli di Tullio Lombardo, autore anche del bassorilievo funebre al Poeta, e la mostra Dante. Gli occhi e la mente. Un’epopea Pop, coinvolgente percorso nella popolarità dantesca, fra testo e immagine, musica e performance.

Pranzo libero a Ravenna.

Partenza in pullman privato per Torino; soste durante il percorso e arrivo previsto in prima serata.

HOTEL
RAVENNA (2 notti) – Hotel NH Ravenna 4*
L’hotel in stile moderno è situato a pochi passi dal centro storico di Ravenna. Le camere sono distribuite su quattro piani e dotate di tutti i comfort incluso il Wi-Fi gratuito.

VERONA (2 notti) – Hotel Indigo Verona – Grand Hotel des Arts 4*
Situato su Corso Porta Nuova, a circa 700 mt dall’Arena di Verona, l’hotel dispone di camere dal design raffinato che offrono tutti i comfort incluso il Wi-Fi gratuito.

 

SCHEDA TECNICA
Quota individuale di partecipazione:  € 1.140
Supplemento singola:  € 295

La quota di partecipazione comprende:
-Trasferimenti in bus privato come da itinerario;
-4 pernottamenti presso gli hotel 4* indicati o similari incluso prima colazione;
-3 cene nel ristorante degli hotel o in ristoranti locali;
-tasse di soggiorno;
-percorsi di visita come da programma;
-ingressi ai siti indicati in programm,inclusa la visita in esclusiva a monumenti solitamente chiusi al pubblico;
-accompagnamento culturale della storica dell’arte Maria Grazia Imarisio e visita guidata da esperti dantisti alla Biblioteca Capitolare di Verona e al Centro Dantesco di Ravenna;
-tour leader esperto Raggiungere durante tutto il viaggio;
-sistema di radioguide;
-assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio.

La quota di partecipazione non comprende: Pasti e bevande non espressamente citati, spese a carattere personale, mance ed extra in genere, tutto quanto non indicato alla voce «la quota comprende».

Numero minimo/massimo di partecipanti: 15-25

Iscrizioni e pagamenti: Iscrizione e saldo entro il 26 settembre 2021

I pagamenti possono essere effettuati con assegno, bancomat o carta di credito presso i nostri uffici (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19 su appuntamento) oppure con bonifico bancario intestato a: Raggiungere Tour Operator – Monte dei Paschi di Siena
IBAN IT 38 Q 01030 20000 000000281052
Indicando nella causale:  «DANTE + cognome/nome + n° partecipanti».

SPECIALE POLICY RAGGIUNGERE – VIAGGIARE SENZA PENSIERI
In caso di cancellazioni per effetto di restrizioni dovute alle situazioni documentate da Covid-19(*), Raggiungere si impegna a restituire l’intera quota di partecipazione versata (ad esclusione del premio assicurativo pari a 38 euro per persona). Le cancellazioni dal 30° giorno ante partenza, saranno gestite secondo le penali indicate nel programma di viaggio ed assicurate con la polizza annullamento inclusa nella quota di partecipazione.

(*) Casi previsti: Quarantena/Isolamento fiduciario obbligatorio (solo se in attesa del risultato del test già effettuato o in attesa certificata di effettuazione del test) – residenza in zona dichiarata “rossa” dalle autorità [obbligo di permanenza nella zona per i cittadini residenti] – destinazione dichiarata “rossa” o inibita agli ingressi degli Italiani o secondo le vigenti restrizioni governative al momento della partenza.

Penalità per rinuncia:
– Nessuna penalità dal giorno dell’iscrizione fino a 30 giorni prima della partenza
– 50% da 30 a 15 gg. prima della partenza
– 75% da 14 a 5 gg. prima della partenza
– 100% 4 gg. prima della partenza

N.B.: La fattibilità e le modalità di fruizione di tutti gli ingressi e visite menzionate nel programma saranno soggette a verifica e riconferma


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