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Un singolare tour fra siti privati ed eccezionalmente visitabili: dal Real Collegio con la specola, la raccolta etrusca, i ritratti dei Principi degli studi (E. Reffo, Pelizza da Volpedo…) al Castello Reale, ai capolavori delle Confraternite, ai saloni affrescati nei palazzi delle più illustri casate dell’entourage sabaudo, alla serena quiete di monasteri di clausura, al ghetto ebraico e alla Grotta Gino, singolare percorso d’acqua sotterraneo, fra statue e fantasiosi scenari.

Programma
ORE 13,50 – ritrovo dei partecipanti in piazza Vittorio Emanuele II, nei pressi della fontana del Nettuno, in una suggestiva cornice di antiche chiese, casetorri medievali e palazzi nobiliari.
Visita al Real Collegio “Carlo Alberto”, fondato nel 1838 dal sovrano sabaudo, di cui porta il nome, per l’istruzione secondaria della classe nobiliare. La nuova istituzione regia venne affidata ai Chierici Regolari di San Paolo e trovò sede nel duecentesco convento dei frati minori francescani, riedificato nel 1731, riplasmato, ampliato e abbellito per adeguarlo alla nuova destinazione d’uso. Da tempo l’ultimo Principe degli studi ha lasciato quei saloni, il teatro, lo scalone d’onore, le gallerie con i ritratti dei convittori illustri siglati da famosi pittori, la Specola di Padre Denza e i lunghi corridoi in cui si conserva l’immensa collezione ornitologica, memoria di tempi nei quali il prestigio di una scuola si misurava anche con le raccolte didattiche di cui disponeva. Tra queste c’era la straordinaria collezione archeologica (vasi attici e magnogreci, reperti egizi ed etruschi, bronzi, vetri, ornamenti, ceramiche, epigrafi, selci, lacerti dipinti), raccolta da Padre Bruzza, ora riordinata nell’adiacente Palazzo Mombello d’Olivastro. D’impianto medievale, aperto verso le corti in lunghe teorie di loggiati, accoglie oggi l’esigua famiglia Barnabita moncalierese.
Passeggiata sino al Castello Reale, fra le più antiche e pregevoli residenze sabaude. Sorto in epoca medievale come roccaforte difensiva, è stato ampliato e abbellito nei secoli dai Savoia col ricorso a famosi architetti (A. di Castellamonte, Alfieri, Martinez) e grandi artisti, sino a renderlo un’elegante e imponente residenza di villeggiatura e di caccia. Dotata di un parco informale esteso sulla collina per circa 10 ettari, la storica dimora è stata teatro di feste e di eventi decisivi per la nostra storia.
Dal 1948 è sede del I Reggimento “Piemonte” dell’Arma dei Carabinieri e dal 1997 è Patrimonio Mondiale UNESCO.
Tra gli ambienti eccezionalmente aperti alla visita sono il Circolo Ufficiali, la Sala della Regina, la settecentesca Cappella regia di gusto juvarriano, l’enorme Piazza d’armi, la Cavallerizza reale, la più vasta fra quelle delle residenze sabaude, lo scenografico anti-parco che introduce al bel giardino all’inglese e il singolare giardino delle rose, incorniciato dalle antiche Carrossere.
Ai piedi del Castello sorge il suggestivo Monastero delle Carmelitane Scalze. Fondato nel 1703 seguendo il modello dell’ideale teresiano che si viveva nel monastero di Santa Cristina in Torino, fu allogato in una «casa con orto in cantone di Porta Piacentina». L’attuale complesso di clausura è stilisticamente vicino all’opera di Juvarra, il cui ductus affiora nel chiostro, mentre l’esuberante decorazione pittorica barocca della chiesa si deve al pittore sabaudo Michele Antonio Milocco. L’artista ha operato anche nella vicina Chiesa dell’Arciconfraternita di Santa Croce, ricca di tesori pittorici e scultorei, fra cui l’affresco col Trionfo della Croce e il drammatico gruppo processionale policromo settecentesco. Congregazione religioso-caritativa fra le più antiche e storicamente influenti della città, è aggregata sin dal primo ‘600 all’importante Confraternita del Gonfalone di Roma, le cui insegne campeggiano sull’ingresso del trecentesco Spedale di Santa Croce, di fondazione templare.
Il Ghetto ebraico conserva i cancelli di chiusura e fu sede fra il XV e il XX secolo di una ristretta, ma autorevole comunità. Su piazza Amedeo Ferdinando prospetta il mitico Grotta Gino, al cui interno si snoda un singolare percorso d’acqua sotterraneo, da visitare in barca fra statue scolpite e fantasiosi scenari.
Ritornando in contrada dei Signori, s’incontrano altre dimore auliche, fra le quali la trecentesca Casa Acaja, poi Duch, con eleganti bifore in cotto che recano le armi gentilizie delle due casate e il settecentesco Palazzo Nasi. Maestoso e solenne, è appartenuto alla nota famiglia decurionale di cui porta il nome, titolare fra l’altro dell’enorme tenimento delle Vallere. Il palazzo custodisce all’interno pregevoli stucchi a tinte tenui e favolosi affreschi in un gusto sospeso fra frivolezza e reminiscenze classiche, mentre l’armonioso parco è oggi un’inattesa e panoramica oasi verde nel cuore del centro storico, dove sarà servito un piacevole aperitivo.
NB:le tempistiche e l’ordine delle visite potrebbero subire variazioni in base a esigenze organizzative.

SCHEDA TECNICA
Quota individuale di partecipazione: € 25,00

La quota di partecipazione comprende: accompagnamento culturale di uno storico dell’arte, prenotazioni ed ingressi come da programma, aperitivo, assicurazione medica Allianz.

Numero minimo di partecipanti: 15

Iscrizioni e pagamenti: Iscrizione e saldo entro il 24 marzo 2017
I pagamenti possono essere effettuati con assegno, bancomat o carta di credito presso i nostri uffici (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 orario continuato)
oppure con bonifico bancario intestato a:
Raggiungere Tour Operator – Monte dei Paschi di Siena
IBAN IT 38 Q 01030 20000 000000281052
Indicando nella causale: «MONCALIERI + cognome/nome + n° partecipanti»



 

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